Maggio 17 2021 0comment

Intervista all’Architetto Giancarlo Goretti

Colle Ardeatino, parla il consorzio: “Inevitabile l’esproprio dell’azienda agricola. Nessun aumento di cubature”

Il Consorzio Colle delle Gensole descrive l’intervento urbanistico previsto in via della Cecchignola

Il 15 marzo, il primo giorno di zona rossa per la Capitale, decine di persone si sono presentate in via della Cecchignola per contestare l’esproprio ad una piccola azienda agricola. Il terreno rientra in un vasto progetto urbanistico, il cosiddetto “Colle Ardeatino”, che interessa un’area di oltre 45 ettari e che include due consorzi:  Cecchignola ovest e Colle delle Gensole,il cui vicepresidente è l’architetto Giancarlo Goretti.

Architetto Goretti, è proprio inevitabile procedere all’esproprio dell’azienda agricola “l’orto di Giulia” ?

Non avremmo mai voluto farlo. Lì c’è una famiglia che quando ha costruito casa, nel 67, sapeva che il Piano Regolatore rendeva edificabile quei terreni. Gli è stato chiesto di partecipare al consorzio, con la loro quota. Non hanno mai accettato. La casa però non verrà espropriata, ma sui terreni deve passare una strada interna al comprensorio che fa parte del piano urbanistico dell’intera zona.

In quel quadrante c’è un pezzo di agro romano che sta per essere trasformato. In parte questo cambiamento è già partito, perchè vediamo delle palazzine costruite.

Sì ma quell’area è destinata ad essere edificata sin dal piano regolatore del 1962. Il nostro consorzio è stato costituito dalla maggior parte dei proprietari di quei terreni 30 anni più tardi, nel 1992. Undici anni dopo, nel 2003, è arrivato l’accordo di programma firmato tra Regione e Comune che ha previsto per l’area una trasformazione, con la creazione di opere e servizi per tutto il quadrante.

Nel frattempo sono arrivate anche le cubature ottenute con le compensazioni urbanistiche. Mi riferisco a quelle che hanno reso possibile la realizzazione del parco di Tor Marancia, i cui proprietari sono stati indennizzati anche con queste aree.

In realtà la compensazione urbanistica non ha portato un metro quadrato in più di fabbricati, alla Cecchignola. Perchè le cubature che sono arrivate da Tor Marancia sono state sottratte ai vecchi proprietari di questa zona . Di fatto, quindi, in 50 anni non sono mai aumentate le cubature.

A proposito, ma quante palazzine sono previste qui? 

Domanda difficile, diciamo una ventina circa con il Colle delle Gensole. 

Su quale superficie?

Il Colle Ardeatino si sviluppa su circa 45 ettari. Grossomodo metà spetta a Colle delle Gensole e metà a Cecchignola Ovest. Però 23 ettari, complessivamente, sono destinati ad opere pubbliche. 

Torniamo alle palazzine, quelle che realizzerete quanto saranno grandi?. Qui se ne vedono alcune già costruite che sembrano vuote…

I nostri fabbricati residenziali sono composti da un piano terra e da altri quattro piani. Per quanto riguarda le metrature, prevedono soprattutto tagli intermedi, di 70/75 mq. E finiranno per ospitare circa 500 nuclei famigliari. Per quanto riguarda le palazzine già edificate, sono del consorzio Cecchignola Ovest. Mi risulta siano quasi tutte vendute, è rimasta una soglia fisiologica del 10% dovuta al fatto che alcune sono state completate da meno di un anno. Se sembrano vuote è perchè alcune sono destinate alla locazione e quello è un mercato che parte, di solito, quando è terminato il quartiere.

A proposito di quartiere, prima citava il fatto che si sono 23 ettari di opere pubbliche. Cos’è previsto che venga realizzato qui?

Sette scuole, un luogo di culto, nella fattispecie una chiesa. E poi strade, due rotatorie, servizi e ed aree verdi. Complessivamente hanno un valore notevole, vale a dire cinquanta milioni di euro.

Siete intervenuti anche in commissione trasparenza, il 30 marzo, per affrontare il tema dell’interesse pubblico di quest’operazione. E’ stato obiettato che è scaduto e servirebbe una nuova votazione dell’assemblea capitolina.

No, per effetto di una serie di proroghe che si sono ottenute, anche in relazione al Coronavirus, la data di scadenza era fissata per il 12 dicembre 2020 ed invece la delibera è stata firmata il 10. Quindi in tempo.

Ed a che punto siete con queste opere?

Quelle di urbanizzazione primaria, come le strade e le fognature, sono già in corso. L’area della chiesa l’abbiamo invece già consegnata al Vicariato. Per quanto riguarda i servizi ed il verde abbiamo già indetto delle gare delle gare internazionali. Poi ci sono delle opere di urbanizzazione secondaria che sono in corso d’opera. Mi riferisco ad esempio ad una scuola di cui sono già partiti i lavori per le fondazioni.

In quella zona era stata individuata anche l’antica via Ardeatina. Tra le proteste dei residenti, è stata però interrata. Va ad impattare sul vostro progetto?

Abbiamo ottenuto una variante urbanistica per salvaguardarla dalla viabilità principale. Sopra non verrà edificato nulla, resterà verde. Nella speranza un giorno di riportarla alla luce.

Concludendo, non c’è possibilità di salvaguardare “l’orto di Giulia”?

Abbiamo degli impegni pressanti con l’amministrazione. Abbiamo sottoscritto degli atti d’obbligo e delle fidejussioni che ci vincolano a certe scelte. Saremmo in grandissima difficoltà se non consegnassimo all’amministrazione le opere che ci siamo impegnati a fare. 

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